Come potete leggere in prima pagina sul Sole24Ore di oggi, i dati MEF sulle dichiarazioni annuali confermano il successo delle misure per l’attrazione del Capitale Umano, grazie alle modifiche introdotte dal DL Crescita 2019 che puntano sul radicamento. La strada è tracciata, la prossima sfida è sulla natalità.
Ne parleremo più diffusamente e dettagliatamente, intanto vi lasciamo qualche dato e qualche prima considerazione.
Dalla seconda metà del 2019, quindi dall’anno fiscale 2020, è in vigore il DL Crescita, che prevede agevolazioni potenziate e un focus sul radicamento; la nuova legge è stata disegnata con un nostro forte input, grazie al responso della Community nell’individuare gli aspetti da migliorare della normativa. Ma il 2020 è stato un anno “particolare” (per usare un eufemismo), caratterizzato da mobilità di tipo emergenziale e poi da difficoltà di spostamento. Come avevamo già scritto due anni fa, sulla base dei nostri dati – che tracciano il flusso di rientro in modo tempestivo – è il 2021 che si delinea come vero anno nel quale si tocca con mano l’effetto dei nuovi incentivi.
A dispetto delle attese, i dati MEF non sono facili da interpretare. Infatti, a partire dal 2020 si mescolano gli effetti della nuova legge e della vecchia. Inoltre, dal 2021 si cominciano a vedere gli effetti delle misure sul radicamento; essi sono però a loro volta offuscati dall’impossibilità di accedervi da parte di una fetta consistente di impatriati pre-2020 ( a causa del tema Aire).
Qui di seguito mettiamo alcuni punti fermi.
Totale impatriati post 29.04.19 (con la nuova legge, esclusi gli sportivi) : n. 11771 soggetti, in crescita del 127% rispetto al 2020. Il flusso annuale al netto dei riespatri è di +6575 soggetti: Il miglior risultato annuale di sempre
Totale impatriati rientrati al Sud: n. 1409 soggetti, in crescita del 184% rispetto al 2020 (+913 soggetti). Quando è stata l’ultima volta che avete letto di una misura che è stata in grado di spostare capitale umano nel Mezzogiorno? Ne siamo molto orgogliosi
Totale impatriati 2021: n. 21.060 soggetti, in crescita del 28% rispetto al 2020 (+4651 soggetti). Il dato totale, come accennavamo sopra, va letto con alcuni distinguo, in quanto molti hanno terminato il periodo agevolato nel 2020, che era la scadenza del vecchio regime.
Quello che notiamo è che l’opzione per il radicamento è stata esercitata da 772 soggetti: considerando che la metà dei soggetti interessati non ha potuto farlo per il tema Aire, si tratterebbe di quasi il 20% del totale potenziale degli impatriati pre-2020. Questo dato ci porta a concludere che le misure sul radicamento permanente funzionano: l’innovazione introdotta nella legge con la possibilità di estendere le agevolazioni ha bilanciato grossomodo il fenomeno del “ri-espatrio” che osservavamo precedentemente, e che ogni anno coinvolgeva il 20-25% dei soggetti rientrati fino a quel momento. Tutte queste persone sono ormai pienamente radicate, con acquisto casa e almeno un figlio, la scommessa per il Paese nel farle restare è quindi vinta.
Dopo questi ottimi risultati, la prossima scommessa è attrarre maggiormente le famiglie, come la Community ci ha detto a gran voce nell’ultimo sondaggio. Per completare il pacchetto del Capitale Umano e vincere, dopo la sfida delle competenze, anche quella della natalità.